A CESENA Non può, cazzo. Non può

Ci sono ancora tante cose da sistemare in casa bianconera, anche in chiave mercato. Ma al cospetto del Sassuolo il Cavalluccio ha comunque sfoderato una buona prova…
25.08.2024 12:05 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
A CESENA Non può, cazzo. Non può

Non aspettavano altro. Non aspettavano altro. ‘Epperò, se ci fossero stati Silvestri e De Rose in campo, col Sassuolo non avremmo perso…’. Ecco, ripartiamo da qui. Da qui. Da questo virgolettato che, nelle ultime ore, sta riecheggiando pericolosamente nei covi bianconeri. E pure – sigh – sotto gli ombrelloni della Riviera. Su questo fronte, però, sarò breve. Brevissimo. Quasi telegrafico. Silvestri e De Rose, due strepitosi eroi dell’ultima fantastica cavalcata del Cavalluccio verso la B, hanno dato tanto al Cesena. Tantissimo. E sono due persone straordinarie. Straordinarie. Ma la B non è la C. NON È LA C. Troppo facile attaccarsi ora al ricordo di chi è stato epurato, di chi è stato venduto (ieri sera, fuori dal Mapei, a fine gara un tifoso bianconero se n’è uscito dicendo che uno come Corazza al Sassuolo avrebbe fatto 1-2 gol…), di chi – curriculum alla mano: 6 flop su 7 – non è stato ritenuto idoneo da Artico per questi palcoscenici cadetti (ogni riferimento all’attuale trainer del Catania non è puramente casuale). Sì, troppo facile. Ma allora perché il Cesena ha perso col Sassuolo? Semplice, semplicissimo: il Cesena ha perso col Sassuolo perché la B non è la C. NON È LA C. In Serie C, se dietro commetti qualche ‘patacata’ di troppo, se ti mangi 4-5 chiare occasioni da gol, se sbagli l’undici di partenza e pure i cambi, di riffa o di raffa puoi comunque riuscire a salvare la pellaccia. In Serie B, invece, la musica è diversa. Completamente diversa. Soprattutto quando al tuo cospetto si materializza una squadra infarcita di giocatori con gli attributi, di giocatori scafati, di giocatori che possono spaccarti la partita con una singola giocata. La B non è la C. NON È LA C. Anche perché, tra i cadetti, puoi uscire sconfitto dal campo pure se – come ieri sera – hai stracciato il tuo avversario sul possesso palla e sul numero dei tiri in porta. Il Cesena ‘formato’ Mapei? Secondo me è stato un gran bel Cesena. Davvero, un gran bel Cesena. Peccato ‘soltanto’ per un paio di leggerezze commesse dalla cintola in giù (ahia!), per un centrocampo un po’ leggerino (Berti non è stato supportato a dovere), per un paio di erroracci commessi negli ultimi dieci metri (e, comunque, gentili lettrici e gentili lettori: che Satalino!) e per un paio di scelte tecniche non proprio felicissime sfoderate da mister Mignani. Ecco, chiudo con Mignani. Che io lo so bene che la B non è la C. NON È LA C. Ma uno come il golden boy Pieraccini, in una gara così, con la difesa in piena emergenza, non può rimanere a marcire mestamente tutta la partita in panchina. Non può, cazzo. Non può. Non soltanto perché Pieraccini è uno dei gioielli di Casa Cesena. Non soltanto perché Pieraccini è uno dei giovani difensori italiani più promettenti. Non soltanto perché lo scalpitante Pieraccini, in questo Cesena, sta (anche, ma non solo) al povero Piacentini allo stesso modo in cui il mio amico Volta – stagione cadetta ‘bisolizzata’ 2009/2010; chicca ‘solo’ per veri intenditori… – stava (anche, ma non solo) alla nebulosa Erba. E la chiudo qui. Che siamo solo alla seconda giornata. Che la stagione è ancora lunga. Lunghissima. Buona domenica a tutti.


PS 1: Quelli che…siamo già in C. Non ci salva nemmeno la Madonna di Lourdes
PS 2: Quelli che…la rosa bianconera è già valida. Validissima. Con tre innesti di categoria (servono un DIFENSORE FORTE, più un centrocampista alla Pestrin, più un’altra punta da almeno 7-8 gol), colmiamo qualche lacuna strutturale. Oliamo poi a dovere qualche meccanismo e…ci divertiamo. Salvezza già in cassaforte. Con vista play-off. Saremo la mina vagante della Serie B.