Figli di puttana
In riva al Savio, in tempi più o meno recenti, sono passati tanti allenatori simpatici come una merda di alano. Come un Tutor dell’A14. Come un crampo allo stomaco. Come una colonscopia senza anestetico. Come un post di Selvaggia Lucarelli. Come un tamponamento a catena sulla vecchia Statale Adriatica. In riva al Savio, in tempi più o meno recenti, sono passati tanti allenatori affabili come un sergente prussiano di frontiera. Come un ristoratore di San Candido. Come un narcotrafficante colombiano. Come un balordo nordafricano in acido. In riva al Savio, in tempi più o meno recenti, sono passati tanti allenatori scontrosi. Permalosi. Arroganti. Prepotenti. Prevaricatori. Tiranni. In poche parole, dei – nel senso ‘buono’ del termine, eh – figli di puttana. Ecco sì, dei grandissimi figli di puttana. Dei figli di puttana (a volte) pure tarantolati. Isterici. Bestemmiatori. Posseduti. Invasati. Politicamente scorretti. Diciamo pure scorrettissimi. Figli di puttana che però, nei momenti di stanca, sono sempre riusciti a fare quadrato attorno alla squadra. Ad incendiare le masse. A vincere campionati indimenticabili. A portare a casa salvezze che valevano come uno Scudetto. La domanda, dunque, ora nasce spontanea: quel gran gentiluomo – perché qui, gentili lettrici e gentili lettori, stiamo parlando di un autentico gentiluomo… – che risponde al nome di Michele Mignani, quel mister educato che in tanti nella città dei tre papi hanno già soprannominato Mister Camomilla, quell’allenatore (forse troppo allenatore e poco psicologo, poco motivatore, poco padre-padrone…) che non è ancora riuscito – e che presumibilmente non riuscirà mai – ad entrare nei cuori del Popolo Bianconero, questo trainer che ieri col Cittadella non è riuscito ad arpionare nemmeno di riffa o di raffa quella benedetta vittoria che avrebbe cacciato via (almeno parzialmente) tanti spettri inquietanti da Cesena, è davvero il condottiero giusto per questo Cavalluccio?
PS 1: Quelli che… sì, Mignani è (ancora) l’allenatore giusto per questo Cavalluccio. Perché questo Cesena deve pensare ‘solo’ a salvarsi. Perché il Cesena ha ancora 5 punti di vantaggio sulla zona rossa. Perché ieri col Cittadella, rispetto all’ultima (terrificante) prestazione sfoderata prima della sosta a Carrara, la squadra ha comunque fatto dei notevoli passi da avanti. Perché Mignani ha davvero poche colpe se là davanti il Cesena non riesce a vedere la porta avversaria nemmeno col binocolo. Perché, in attesa di dare fiducia allo scalpitante Pieraccini, Mignani si è finalmente accorto che Ciofi è tre spanne sopra a Curto. Perché il rinforzo a centrocampo deve ancora arrivare…
PS 2: Quelli che… no, Mignani non è (più) l’allenatore giusto per questo Cavalluccio. Perché questo Cesena deve arrivare ai play-off. Perché Bastoni & Friends, nella ultime 7 gare, sono riusciti a racimolare soltanto 4 miseri punticini. Perché il Cesena, nelle ultime 4 partite, non ha segnato un solo gol. Perché questo Cesena non ha gioco, non ha un’identità, non ha le palle. Perché anche ieri col Cittadella sono venute fuori le solite lacune – tecniche, mentali, caratteriali – di questa squadra. Perché Mignani è riuscito nell’impresa di far cadere nel vortice della depressione pure il talentuoso Berti. Perché tanto, il rinforzo che arriverà presto a centrocampo, sposterà di poco gli equilibri…